Via P. Beretta 18
25063 Gardone Val Trompia
(BS)
Tel. 030 83411
Fax. 030 8341297
Collezione
Si tratta di una collezione privata, non aperta al pubblico, che oltre che per il valore storico ad essa attribuibile in quanto testimonianza della storia aziendale si segnala per la varietà e il valore dei pezzi raccolti, armi prodotte dalla stessa Beretta ma anche da altri fabbricanti italiani ed esteri.
Tra gli anni '60 e '70 la collezione è stata ordinata secondo l'epoca di fabbricazione e le caratteristiche tecniche dei vari pezzi, suddivisi in due grandi sezioni che raccolgono circa 900 fra armi sportive e militari. Anche le vetrine nelle quali i pezzi sono esposti sono d'epoca. Tra di esse troneggia la grande vetrina centrale costruita in occasione della partecipazione all'Esposizione Internazionale di Milano nel 1906.
Oltre all'evoluzione delle armi militari e impiegate dalle forze dell'ordine, è documentata anche quella dei fucili da caccia, dotati di sistemi a retrocarica, a pietra focaia, a percussione, fino alla moderna doppietta; così come sono illustrati diversi metodi di fabbricazione e lavorazione delle canne, in particolare di quelle "a torcione" e damascate.
Nella vetrina centrale sono raccolti pezzi rari e curiosi, come acciarini e bastoni-fucile, una coppia di pistole del celebre armaiolo Lazzarino Cominazzo ed alcuni fucili Beretta del '700. Altre vetrine contengono pistole a ruota, a pietra focaia, a luminello, a spillo.
Nella "Sala del Consiglio" si trova invece una raccolta di decorazioni e riconoscimenti ottenuti dalla Beretta e di documenti, tra cui copialettere conservati a partire dal 1861 ed altri documenti che hanno permesso a diversi studiosi di ricostruire la storia dell'antica azienda.
Percorso espositivo / museale
La collezione d’armi Beretta si trova nei locali della “Grande Armeria” fatta costruire verso la fine degli anni '80 dell'800 da Giuseppe Beretta, all'interno del complesso produttivo che sorge a Gardone Val Trompia, in alcuni locali della villa di stile eclettico progettata dall'ing. Egidio Dabbeni.