Il Musil - Museo dell'industria e del lavoro, in collaborazione con il Comune di Cedegolo, il Distretto Culturale di Valle Camonica, la Fondazione "Archivio Franca Ghitti", organizza una mostra delle opere di Franca Ghitti dal titolo "ferro, terra, fuoco, legno". La mostra si terrà presso il Musil - Museo dell'energia idroelettrica di Valle Camonica (in via Roma 48 a Cedegolo, Brescia) dall'11 Luglio al 2 Novembre 2014.
L'attività che rientra nell'ambito del progetto "SIM Sistema Idroelettrico Minerario della media Valle Camonica: fruizione e gestione integrata dei beni", realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo.
La mostra ha il patrocinio della Provincia di Brescia - Assessorato Cultura e Turismo, ed è realizzata grazie anche al contributo di Carlo Tassara S.p.a., Camuna Idroelettrica e Depa S.r.l..
Una spettacolare mostra negli straordinari spazi del Museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo coniuga arte e storia industriale e del lavoro sotto il segno del ferro – e del legno – i materiali che hanno caratterizzato da sempre il lavoro della scultrice bresciana recentemente scomparsa.
Tra gli imponenti strumenti creatori di energia, negli spazi scabri dell'industria, sullo sfondo della Valle Camonica, le installazioni e le sculture di Ghitti sembrano trovare il loro spazio naturale, e al contempo ne modificano grandemente la percezione: dove il ferro è la materia prima delle macchine, nelle opere di Ghitti diventa la materia ideale per evocare qualcosa di diverso, la cui partenza comune è nel lavoro, ma dove il punto d'arrivo, pur nella manifesta fisicità del metallo, è di diversa natura, è trascendente.
Lo spettatore è accolto da una potente opera simbolo all'ingrasso del museo, nella piattaforma sospesa sulla sala macchine si sviluppa il percorso espositivo, con una serie di opere di forte impatto, e un altro gruppo viene esposto negli assolati spazi del secondo piano dell'edificio, dove grandi aperture e nicchie tra i muri consentono un gioco di percezioni per così dire estese e immediatamente dopo "intime", per comprendere un'opera che troppo a lungo è stata relegata tra le interpretazioni etnico-contemporanee delle valli bresciane e della Franciacorta.
Saranno esposte, tra le altre, installazioni come Bosco/Wald con tondo delle offerte (1993/95), Alfabeti al femminile/Iron Memory (1998), Alberi Vela (2003), Cancelli d'Europa (2005), Meridiane, Labirinti, Vicinie. Un catalogo, con testi di Marco Meneguzzo e Fausto Lorenzi (curatori della mostra), riccamente illustrato, sarà pubblicato per l'occasione, nelle edizioni del Musil per i tipi di ColorArt Brescia.
L'inaugurazione è prevista per Venerdì 11 Luglio 2014 alle ore 18:00.
Programma:
Saluti di:
Simona Ferrarini, Presidente Distretto Culturale di Valle Camonica
Aurelia Milesi, Sindaco di Cedegolo
Silvia Razzi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Provincia di Brescia
Fausto Lorenzi, curatore della mostra
Marco Meneguzzo, curatore della mostra
Elio Fontana, Commissione di Beneficenza della Fondazione Cariplo
Coordina:
Pier Paolo Poggio, direttore del Musil
FRANCA GHITTI, L'ARTISTA
Franca Ghitti (Erbanno Valcamonica 1932 - Brescia 2012). Studia all'Accademia di Brera a Milano, frequenta a Parigi l'Académie de la Grande Chaumière, a Salisburgo il corso di incisione diretto da Kokoschka. Nel 1963 collabora con Emmanuel Anati alla fondazione del Centro Camuno di Studi Preistorici. Recuperando avanzi di segheria e antichi chiodi evoca la presenza di una cultura intessuta di elementi costanti e ripetuti nelle sculture in legno (Vicinie, Rogazioni, Litanie). Nel 1966-‘67 realizza i Racconti della Valle, ciclo di affreschi per il Palazzo degli Uffici di Breno. Dal 1969 al 1971 è in Kenya, per incarico del Ministero degli Esteri, dove esegue le grandi vetrate per la chiesa degli Italiani a Nairobi. Rientrata in Italia, lavora in legno e in ferro, rivisitando linguaggi legati alle antiche tradizioni di lavoro nei boschi e nelle fucine. Su incarico del Ministero dei beni culturali svolge attività di ricerca in collaborazione con il Museo nazionale delle Arti e delle Tradizioni popolari di Roma. In quest'ambito di indagine storico-antropologica nel 1978 avvia, per le Edizioni Scheiwiller di Milano, la collana Arti e Tradizioni Popolari Camune (La Valle dei Magli; La farina e i giorni; Memoria del ferro). Sue mostre sono presentate in importanti sedi a Mantova, Torino, Milano, Zurigo, Heidelberg, fino alla grande antologica di Palazzo Braschi a Roma nel 1988.
L'idea di una scultura creatrice di luoghi di riflessione e identificazione collettiva si esprime in vari interventi pubblici e in grandi installazioni in ferro per varie sedi della Banca Credito Italiano. Altrettanto in mostre sulla struttura del Bosco a Milano, Regensburg, Monaco di Baviera, Pavia, Rochester; nella Città e la sua impronta nel 1994 alla Casa di Cultura italiana Zerilli-Marimò della New York University; nella Memoria del ferro a Brescia ed a Vienna; a partire dal 1993 nell'Omaggio a Brancusi a Vienna, Oradea, Cluj, Debretin, Budapest, Monaco di Baviera, New York, con allestimenti inediti in ogni sede.
Nel 1997 realizza significativi interventi pubblici, tra i quali Il segno dell'acqua, una grande struttura a cascata in ferro nel lago d'Iseo (Brescia) e l'Archivio dei materiali, un intervento ambientale con vetro-cemento, pietra, ferro e legno nel nuovo quartiere di edilizia residenziale di San Polo a Brescia. Tra il 2000 e 2006 espone alla O.K. Harris Gallery di New York, a Monaco di Baviera, a Bilbao, alla Rocca di San Giorgio di Orzinuovi, alla Young Arts Gallery di Vienna, alla Cooper Union for the Advancement of Science and Art di New York, al Museo Diocesano e al Politecnico di Milano, e, infine, al College of Architecture University di Houston.
Nel 2007 viene pubblicato il libro Ghitti – Iron Memory (Edizioni Mazzotta, Milano), con presentazioni in varie sedi e realizzazione di nuove installazioni (Palazzo Loggia – Brescia; Palazzo della Triennale, Milano; Accademia Tadini, Lovere). Nel 2008 la mostra Pages - Nails alla OK Harris WorkArt Gallery di New York propone le Pagine chiodate, opere inedite di grafica e scultura realizzate con carta, cartone e chiodi. Nello stesso anno partecipa con Cancelli d'Europa alla Biennale Internazionale di Scultura ad Agliè e allestisce una mostra antologica al Castello di Brescia e all'École d'architecture de Paris la Villette. Nell'estate 2010 Ghitti è protagonista della prima edizione di Aperto2010 (fare]arte in valle_art on the border) in Valle Camonica, con installazioni diverse per le tre sedi della manifestazione (Bienno, Erbanno e Breno). Nel 2011 le mostre Frammenti dell'Albero-Sculture e installazioni all'Università Bocconi di Milano, dove presenta anche il suo ultimo lavoro monografico Ghitti. La grammatica dei chiodi_The Grammar of Nail, raccolta di opere dal 1963 al 2010; l'installazione L'Ultima Cena all'Oratorio della Passione di Milano ed al Museo Diocesano di Brescia, Pagine chiodate nella Hall Manege di S.Pietroburgo, Tondi. Sculture e installazioni nella Nuova Cantina Barone Pizzini a Provaglio d'Iseo.
Franca Ghitti muore l'8 aprile del 2012 lasciando un'opera ingente e in parte sconosciuta. Dal 2013 ad oggi la Fondazione "Archivio Franca Ghitti" ha avviato numerose iniziative per la conservazione, catalogazione, studio e valorizzazione e studio dell'opera dell'artista.
SPAZIO ESPOSITIVO
MUSEO DELL'ENERGIA IDROELETTRICA, Cedegolo, Valcamonica
La sede del Museo nella ex Centrale di Cedegolo è un imponente edificio stretto tra la statale del Tonale, la ferrovia e il fiume Oglio.
La Centrale, tra i primi impianti idroelettrici realizzati in Valcamonica, fu costruita tra il 1909 e il 1910, su progetto di Egidio Dabbeni, per opera della Società Elettrica Bresciana. La Centrale, in attività fino al 1962, sfruttava la caduta delle acque derivate in comune di Malonno sul versante orografico destro del fiume Oglio.
Nel settembre 2000 il Comune di Cedegolo, acquista la Centrale dall'Enel. Dopo i lavori di recupero e riconversione, il Museo dell'energia idroelettrica di Valle Camonica viene inaugurato nell'autunno del 2008. Un polo museale, con attività di ricerca, divulgazione e didattico-educative, come presidio della memoria del lavoro e simbolo del progresso tecnico-scientifico.
L'edificio appare oggi nella sua forma originaria, bianca e austera, un blocco volumetrico cubico e compatto, luogo suggestivo per la narrazione della storia industriale del territorio, lo svolgimento di attività culturali, incontri seminariali e mostre del patrimonio culturale e storico-artistico.
Orari di apertura della Mostra
Luglio - Agosto
Giovedì e Venerdì 14:00-19:00
Sabato e Domenica 10:00–12:00, 14:00-19:00
Settembre - Ottobre - Novembre
Venerdì 14:00-19:00
Sabato e Domenica 10:00–12:00, 14:00-19:00
Visite guidate su prenotazione Tel. 0364 61196
Museo dell'energia idroelettrica
Via Roma 48
25051 Cedegolo - Brescia, Italia
Tel. +39 342 84 75 113
http://www.musilcedegolo.it
CREDITS:
Promotore: MUSIL
In collaborazione con: Fondazione "Archivio Franca Ghitti"
Curatori: Marco Meneguzzo, Fausto Lorenzi
Comitato promotore: Pier Paolo Camadini, Simona Ferrarini, Pier Matteo Ghitti, Anna Maria Magri, Bernardo Mascherpa, Aurelia Milesi, Ermanno Olmi, Pietro Petraroia, Marco Vitale.
Con il contributo di: Fondazione Cariplo