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Giuseppe Colombo, docente di meccanica al Politecnico di Milano, uomo politico, fondatore della Società Edison.
Dall'alto:
la centrale idroelettrica "G. Colombo" di Pallanzeno (Novara), costruita nel 1926;

operai al lavoro per innalzare un traliccio per linee elettriche nella provincia di Brescia nei primi anni del Novecento.
Il panorama di Larderello (Pisa), fra soffioni e ciminiere della centrale geotermica, in un'immagine degli anni Trenta.
La copertina de "La Domenica del Corriere" del 20 ottobre 1901: i sovrani d'Italia visitano la centrale di Vizzola Ticino (Varese), la più grande in Europa in quegli anni.
L'impianto idroelettrico di Lenna (Bergamo): tavola della sezione della centrale tratta dal progetto dell'ingegnere Pandini nel 1938.
L'importanza dell'elettricità nella storia
del nostro Paese è registrata dallo svi-
luppo impressionante del primo pe-
riodo: dal 1883 al 1914 il tasso di
crescita  annuo è stato del 28,8%.
Solo la disponibilità di energia idro-
elettrica ha reso possibile l'industria-
  lizzazione italiana.
    Nel 1881 Giuseppe Colombo
       (1836-1921)  dà  vita  al  Comitato
        promotore per lo sviluppo dell'energia
        elettrica in Italia. Nel 1884 nasce, su suo impulso, la
        Società Edison, di cui nel 1891 è amministratore de-
        legato, e poi presidente sino al 1921.  Nel 1886 al Poli-
      tecnico  di  Milano,  diretto da Francesco Brioschi, nasce
    l'Istituto Elettrotecnico "Carlo Erba". Corsi di elettrotecnica vengono inaugurati a Milano nel 1887 e a Torino nel 1888. Solo nel 1934 verrà costituito l'Istituto Elettrotecnico Nazionale, a Torino, intitolato al grande Galileo Ferraris.
La prima centrale elettrica italiana venne inaugurata a Milano, in via Santa Radegonda, alla fine del 1883 dalla società licenziataria dei brevetti Edison. L'impianto milanese segnava un primato europeo.
Il  primo  impianto  idroelettrico  d' Italia  fu  quello di
Isoverde (Genova); importanti centrali idroelettriche furono successivamente realizzate a Paderno sull'Adda (1898) ed a Vizzola sul Ticino (1901).
Nel 1914 il 74% della potenza elettrica installata era di origine idrica. Durante la prima guerra mondiale, venendo a mancare altre fonti energetiche, un ulteriore sforzo eccezionale fu richiesto alla produzione idroelettrica, che raddoppiò negli anni 1915-1918.