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musil museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo

Michael Faraday

Faraday nacque il 22 settembre 1791 a Newington Butts, un sobborgo rurale a sud di Londra. Era di origini umilissime: terzo figlio di un carpentiere, fra l’altro molto cagionevole di salute, e di una casalinga, trascorse l’infanzia in una situazione di ristrettezza economica. Per questo da bambino ricevette un’istruzione scarsa, tipica di un individuo della classe operaia inglese di quel secolo. Seppe però sfruttare al meglio ciò che la vita aveva da offrirgli: da ragazzo lavorò come garzone da un rilegatore di libri per guadagnare qualche soldo, e non si lasciava sfuggire l’occasione per leggere i libri che gli capitavano sotto mano, soprattutto quelli di scienza naturale.

Per arrotondare il salario inoltre aiutava nelle faccende domestiche un anziano pittore che gli insegnò l’arte del disegno: questo si rivelerà molto importante per il suo sviluppo futuro in ambito scientifico. Fu in questo modo che si appassionò alla scienza e che ricevette, nel 1812, l’invito a partecipare ad alcune delle lezioni del famoso scienziato Sir Humphry Davy (il direttore della Royal Institution) da parte di un cliente della libreria, incontro in cui Faraday si fece notare.

All’età di 22 anni, a causa di un infortunio che rese Davy momentaneamente cieco, Faraday ebbe l’opportunità di fargli da assistente di laboratorio e, in seguito, di essere assunto per accompagnarlo in un viaggio in Europa durante il quale entrò in contatto con i più eminenti scienziati del tempo (fra cui anche Ampère, Gay-Lussac e Volta). Non fu in realtà un viaggio piacevole per lui, poiché venne trattato dai coniugi Davy quasi come un cameriere a causa del suo basso rango sociale. Tuttavia grazie a questa esperienza gli si spalancarono le porte verso una brillante carriera nel mondo della scienza: un po’ a causa dei problemi di salute di Sir Davy, che spesso necessitava della sua assistenza, un po’ per le sue grandi capacità come sperimentatore, Faraday negli anni ’20 dell’Ottocento ottenne sempre più fama e prestigio all’interno della Royal Society e del mondo accademico in generale.

Nel suo lavoro era l’esatto contrario di Ampère: seppur carente nella formazione scientifica (in particolare nella matematica), compensava questa mancanza con il suo straordinario talento di fisico sperimentale e con la capacità di visualizzazione geometrica. Complici anche le sue capacità di disegnatore, sapeva progettare con precisione gli apparati sperimentali e capire il modo più facile ed efficace di realizzarli.

Il lavoro di Faraday fu di estrema importanza per lo studio e lo sviluppo dell’elettromagnetismo: i suoi lavori sul fenomeno dell’induzione elettromagnetica furono fondamentali per la costruzione dei primi motori elettrici, dei primi trasformatori e dei primi generatori, elementi fondamentali che portarono alla costruzione delle prime centrali idroelettriche nella seconda metà del secolo. Faraday morì nel 1867 all’età di 76 anni e in sua memoria gli venne dedicata l’unità di misura della capacità dei condensatori, appunto il Farad.

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