La cronistoria per immagini del Museo presenta, a grandi linee e limitatamente ai reperti più rilevanti, il farsi delle collezioni museali dagli anni Novanta del XX secolo in poi.
L'avvio è segnato dalla acquisizione, ai primi del 1992, dell'intero Cinestabilimento Donato di Milano, operativo dall'epoca del muto sino agli anni Settanta.
Con la concessione, da parte del Comune di Brescia, del magazzino di via Rose, vengono acquisite nel 1993 e 1994 altre macchine di interesse storico: dall'intera filiera del meccanotessile ad una conceria, alle rotative per tessuti della Manifattura Pontoglio. Negli anni successivi meritano di essere segnalati i reperti di grandi dimensioni e interesse storico provenienti dall'Ansaldo di Genova; le macchine, pellicole e disegni della Gamma Film di Roberto Gavioli; l'incremento continuo delle collezioni di macchine utensili; l'acquisizione e il successivo restauro filologico del Cinemobile Fiat 618 del 1936 di proprietà della Regione Lombardia.
La disponibilità di nuovi spazi di magazzino presso la ex Santoni (gruppo Lonati) e, per un breve periodo, a Rezzato (OMR), consente lo sviluppo dell'attività di recupero dei reperti in settori diversificati, sia dell'industria bresciana che su filoni di forte interesse per il progetto museale (mezzi di comunicazione di ogni tipologia).
Negli ultimi anni meritano segnalazione i reperti del settore energetico: grande modello del Reattore del Progetto Unificato Nucleare, trasformatore dell ASM di Brescia, ecc.
L'impegno maggiore e tuttora in corso, dopo la realizzazione di alcune mostre, consiste nella sistemazione di vecchi e nuovi reperti nel magazzino visitabile di Rodengo Saiano, di cui si prevede l'apertura al pubblico nel 2006.