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Le 3 Agricolture: contadina, industriale, ecologica. Nutrire il pianeta e salvare la Terra

La Fondazione Luigi Micheletti e Slow Food Italia organizzano il convegno "Le 3 agricolture: contadina, industria, ecologica. Nutrire il pianete e salvare la Terra". Il convegno, che si terrà il 20, 21 e 22 Aprile 2015 presso il Musil - Museo dell'Industria e del Lavoro di Rodengo Saiano (Bs), è organizzato in collaborazione con il Centro Studi Sereno Regis, le riviste Valori e Lo Straniero, l'Associazione VAS - Verdi ambiente e società, Medicina Democratica, CNS - Ecologia Politica, Fondazione Nuto Revelli e con il contributo della Centrale del Latte di Brescia e Novamont e Coldiretti Brescia.



Negli ultimi anni l'agricoltura è tornata in primo piano: un fatto sorprendente che smentisce l'ipotesi che ne prevedeva la scomparsa, o la riduzione a semplice reparto dell'industria, senza più un legame organico con la terra.

La spinta verso un'agricoltura libera dai vincoli naturali si è tutt'altro che esaurita, anzi in termini di potenza surclassa le agricolture tradizionali e alternative, accomunate da un'opzione che per brevità diciamo ecologica. Tuttavia, l'egemonia dell'industrialismo si è incrinata anche se non si è affermato un paradigma alternativo. Siamo in una fase di incertezza in cui coesistono opzioni diverse, però una breccia si è aperta sia nei Paesi di antica e recente industrializzazione, sia in quelli in cui l'agricoltura contadina è ancora prevalente.

Le cause della rottura del percorso unilineare sono molteplici: nelle città, nelle campagne, trasversalmente ai ceti sociali, nei contesti caratterizzati dal consumo opulento come nelle regioni più povere, il modello egemone e i suoi prodotti, specie in campo alimentare, stanno incontrando critiche e resistenze, mentre si infittiscono, anche con notevole successo economico, le proposte alternative.

Nell'immaginario diffuso, ma non più incontrastato, la fine del mondo rurale segna l'avvio della modernizzazione inarrestabile, che tutto travolge a velocità crescente. Su questo scenario il ritorno dei contadini, il ritorno alla terra, segna una pietra d'inciampo su cui riflettere. L'agricoltura contadina non è solo l'incarnazione di un passato da archiviare o, all'opposto, da evocare sentimentalmente, ma una dimensione rilevante del presente e non si tratta di un fenomeno esotico o marginale. L'agricoltura contadina appartiene al passato ma anche al presente, forse al futuro. Resiste e si rinnova sotto nuove forme anche in Italia, Paese che più di altri ha creduto (e crede) nel miracolo della modernizzazione indefinita.

Nell'idea corrente l'agricoltura è un settore dell'industria: ne adotta le logiche di standardizzazione, uniformazione, economia di scala, espulsione e precarizzazione della manodopera . Ma la crisi ha riattivato posizioni di critica del modello agricolo industriale, che hanno una lunga storia e possono trovare oggi nuove formulazioni in termini sia ecologici che scientifici. Proprio un esame delle principali criticità del modello industriale e un'analisi delle opzioni alternative sono fra gli obiettivi del Convegno.

Occorre tuttavia attenzione, perché nel campo dell'agricoltura e dell'alimentazione un certo fondamentalismo ecologico, antiumanistico, può saldarsi con l'assolutismo tecnologico: in entrambi i casi, in nome della Natura o della Tecnica, non c'è posto per la specie umana che va reintegrata nell'ambiente o trascesa verso una qualche postumanità. La posizione di chi organizza il Convegno, ma non necessariamente di chi vi prenderà parte, è che l'agricoltura ecologica, rispondente ai bisogni e alle necessità dell'oggi, debba raccogliere e superare sia l'eredità dell'agricoltura contadina sia di quella industriale. Il rapporto tra le 3 agricolture è di carattere storico ma anche dialettico. È necessario aprirsi al futuro e fare i conti con gli esiti della ricerca scientifica quando ispirata alla salvaguardia della salute e dignità dei viventi. È altrettanto necessario riconoscere l'importanza del mondo contadino per il ruolo che ha svolto e tutt'oggi svolge nel nutrire e salvare il pianeta. L'agricoltura ecologica nasce dalla convergenza consapevole di passato e futuro e ha ottime carte da giocare per la qualità della vita degli individui e del pianeta, a fronte della depressione e del nichilismo che rimbalzano dall'economia alla politica, minando le società e le culture.



PROGRAMMA


20 aprile 2015

Ore 9,30
Relazioni introduttive
Nino Pascale, L'agricoltura e sistemi locali del cibo
Alberto Magnaghi, Dai paesaggi del cibo nuove frontiere dello sviluppo locale
Gianni Cannata, L'agricoltura in Italia: punti di forza e di debolezza
Nora McKeon, Food Governance: tra sicurezza e sovranità alimentare
Dibattito
Antonella Tarpino, Nuto Revelli e il mondo contadino
Grazia Francescato, Nutrire il corpo e l'anima: l'agricoltura secondo Gino Girolomoni
Antonio Fierro, La scelta bio della Centrale del latte di Brescia

Pausa pranzo

Ore 15,00
Aldo Bonomi, Agricoltura e territori
Lorenzo Berlendis, Ripartire dalla terra: ripensare la ruralità, l'agricoltura, i contadini
Riccardo Petrella, La proprietà dei semi: le multinazionali e i coltivatori
Gianni Tamino, Gli impatti ambientali dell'agricoltura industriale
Dibattito
Giorgio Ferraresi, Neoruralità, radici di futuro in campo: contadini e complici
Ercole Ongaro, Giovanni Haussmann: per un patto di solidarietà tra uomo e terra
Gian Arturo Rota, Luigi Veronelli. Uno che ha camminato la terra


21 aprile 2015

Ore 9,30
Franco Berrino, Cibo e salute: la prevenzione del rischio oncologico
Andrea Di Stefano, Commodities e player globali
Walter Ganapini, Agroindustria e Carbon Foot Print
Alfredo Somoza, Le possibili conseguenze del Trattato Transatlantico sull'agricoltura europea
Dibattito
Goffredo Fofi, Levi, Scotellaro, Dolci e i contadini del Sud
Filippo Barbera, Le reti agroalimentari alternative tra fiducia e mercato
Stefano Bocchi, Sistemi colturali: tradizione e innovazione
Giorgio Cingolani, Sovranità alimentare: dal dire al fare, prospettive e problemi di scala

Pausa pranzo

Ore 15,00
Maurizio Zanella, La transizione al biologico della Franciacorta
Mimmo Perrotta, I braccianti migranti nell'Italia di oggi e le filiere agro-industriali
Aldo Zanchetta, Mondo andino: una cultura comunitaria agrocentrica
Franco Lovisolo, Elena Camino, Un'esperienza pluridecennale di sostegno e valorizzazione di comunità rurali marginali in India (Tamilnadu)
Dibattito
Andrea Fenoglio, La terra che connette: migranti e autoctoni nel saluzzese
Massimo Ceriani, Contadini per scelta: ricerche di prossimità


22 aprile 2015

Ore 9,30
Giorgio Nebbia, Prodotti non alimentari dalla biomassa
Alberto Berton, L'agricoltura biologica: la situazione nel contesto italiano e globale
Carlo Modonesi, Celestino Panizza, Agroindustria, sistemi ecologici e salute pubblica
Daniele Balicco, La macrobiotica tra salute e ambiente
Dibattito
Nicolino Di Giano, Nutrire il Pianeta partendo dai territori
Maurizio Gritta, La cooperativa Iris: filiera contadina e metodo biologico
Marco Cabassi, Walter Meles, Angelo Naj, Attività e progetti della Cascina Sant' Alberto di Rozzano
Marco Tonni, Salvaguardia e sviluppo della biodiversità in agricoltura

Pausa pranzo

Ore 15,00
Fausto Gusmeroli, Forme di agricoltura e leggi della fisica
Gualberto Martini, Agricoltura di qualità in montagna
Stefano Frisoli, Il biodistretto di Valle Camonica
Anna Giorgi, L'Università della Montagna: motivazioni e prospettive
Dibattito
Walter Massa, Gianfranco Quiligotti, Derthona-Timorasso: un vitigno, un'idea, un territorio
Ottavio Rube, A partire dall'esperienza di Valli Unite
Piero Sardo, La tutela della piccola produzione agroalimentare: i Presìdi di Slow Food

Conclusioni

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