Il musil
Il "musil - Museo dell'industria e del lavoro di Brescia" è un progetto promosso inizialmente dalla Fondazione Luigi Micheletti, attraverso una lunga gestazione iniziata dagli anni Ottanta e perseguita con le prime collezioni all'inizio degli anni Novanta del Novecento.
Il musil è il primo museo italiano dedicato all'industrializzazione come fenomeno che coinvolge l'intera società, rappresentato attraverso una grande varietà di materiali, organizzati concettualmente in modo unitario. Le antenne sul territorio arricchiscono e articolano i contenuti del museo prefigurando un sistema a scala regionale sul modello delle migliori realizzazioni europee.
Attualmente il museo comprende i seguenti poli territoriali:
- il Museo dell'industria e del lavoro di Rodengo Saiano, in Franciacorta, magazzino visitabile a servizio dell’intero sistema;
- il Museo dell’energia idroelettrica di Cedegolo, al centro della Valle Camonica, in un grande edificio emblematico della modernità novecentesca, contenitore ideale per un museo di nuova generazione;
- il Museo del ferro di San Bartolomeo, in un’antica fucina bresciana, integralmente conservata e destinata a far rivivere una traduzione produttiva millenaria;
- la sede centrale, attualmente in fase di costruzione nell'area dell'ex stabilimento Tempini a Brescia.
L’Accordo di Programma per la realizzazione del Museo dell’Industria e del Lavoro “Eugenio Battisti”, siglato l’11 marzo 2005 è il risultato di un complesso iter procedurale, e ancor prima degli anni di lavoro destinati alla costituzione delle collezioni del Museo. L’Accordo di Programma stabilisce gli adempimenti degli enti coinvolti, la finalizzazione delle risorse e la costituzione della Fondazione di partecipazione "Museo dell'Industria e del Lavoro" (Fondazione Musil) come ente gestore del Museo.